Come la Musica influenza il Cervello ed il Cuore

Ecco perchè viene utilizzato il Massaggio Sonoro

E chi l’ha detto che bisogna sempre usare, in ogni circostanza, strumenti particolari?

Non è poi vero che la Musica ci condiziona in qualunque posto, da quando siamo in auto a quando andiamo a correre o durante il lavoro?

La Musica si insinua come un vero e proprio "toccasana" all’interno delle nostre vite ogni giorno, ed ancor prima della nascita è per noi un elemento di forte impatto che caratterizza il nostro presente, i ricordi legati al passato, il pensiero e gli stati d’animo.

Oggi più che mai ogni genere è costantemente alla portata di tutti, e se un tempo si faceva ricorso a vinili e musicassette, adesso tutto viaggia attraverso Radio, Televisione, App, Web e Social.

Basti pensare che nove post su dieci del popolarissimo Facebook hanno per oggetto cantanti o canzoni. Un fenomeno analogo avviene anche su Twitter, in cui sette azioni di following su dieci suonano a ritmo di rock o pop.

Ecco, di seguito, alcuni recenti risultati scientifici e report di esperienze particolari in materia che possono colorare con nuove sfaccettature l’idea che abbiamo sugli effetti che la Musica può avere su di noi:

1 - Secondo uno studio di Luciano Bernardi, professore di Medicina all’Università di Pavia, il nostro cuore batte imitando il ritmo della Musica che ascoltiamo, un po’ come quando da bambini ci si addormenta sul petto della propria mamma e dopo pochi minuti il ritmo cardiaco di entrambi diventa uguale (Daniele Dodi).

2 - La Musica "accende tutto il cervello", non solo il battito cardiaco è costretto a cedere alle vibrazioni travolgenti della Musica che ascoltiamo. Secondo un altro studio, fatto dall’Accademia di Finlandia, la Musica mette in funzione l’intero cervello attivando le aree creative ed emotive. L’amigdala, che è il centro emozionale del cervello umano, è anch’essa influenzata dall’armonia musicale.

3 - Riferisce uno studio condotto nel 2010 da Nasbaum e Silvia che il 90% delle persone che ascoltano Musica ha sperimentato la sensazione di pelle d’oca, attraverso brividi lungo la schiena, e che le melodie hanno effetti più potenti con un’elevata apertura a sperimentare.

4 - La Musica migliora il lavoro. Secondo Costas Karagheorghis e David Lee-Priest, inoltre, ascoltare Musica mentre si è al lavoro influenzerebbe in modo positivo le prestazioni dei singoli individui.

5 - Probabilmente non è facile immaginare ad un concerto della tua band preferita l’amico che si gira e ti chiede "Scusa, questa canzone di che colore è?", ma una ricerca condotta a Palmer nel 2013 mostra che le persone hanno la capacità di associare i colori alla Musica (questo era anche un esercizio utilissimo che veniva fatto fare, un tempo, ai bambini delle scuole medie durante l'ora di Musica - Daniele Dodi). Sono state analizzate le associazioni tra Musica e Colore fatte da due gruppi, composti da soggetti provenienti dagli Stati Uniti e dal Messico. I risultati hanno portato alla conclusione che persone diverse provenienti da parti del mondo differenti associano gli stessi colori a determinati brani e che la Musica con un ritmo allegro viene associata a colori chiari e brillanti, mentre quella più triste o malinconica si associa a colori scuri ed opachi. Per Melissa McCracken, ragazza statunitense che ha scoperto a 15 anni di essere sinestetica, questa capacità è sempre stata qualcosa di naturale. La sinestesia è un’esperienza percettiva in cui gli stimoli di un certo tipo evocano sensazioni di tipologia differente, una sensazione per cui i sensi s’incrociano. Non è ancora chiaro a cosa sia dovuta questa facoltà, ma Melissa è stata capace di farne la sua Arte. Ha scelto di dipingere attraverso i Colori ciò che la Musica fa vedere per esprimere agli altri quello che vede ascoltando un brano. I suoi quadri regalano un viaggio in una dimensione colorata che poche persone del mondo riescono a percepire, circa il 4% della popolazione mondiale, e che lei racconta così:

“Io disegno la Musica. Fino all’età di 15 anni credevo che tutti potessero vedere costantemente i colori. Colori nei libri, nelle formule matematiche, colori ai concerti. Ma quando ho finalmente chiesto a mio fratello di che colore fosse la C (giallo canarino, per vostra informazione) ho capito che la mia mente non era poi così normale come pensavo.”

David Bowie - Life On Mars

David Bowie - Life On Mars

Led Zeppelin - Since I've Been Loving You

Led Zeppelin - Since I've Been Loving You

6 - La Musica diventa Luce. Stephen Orlando è un artista dell’Ontario che ha pensato di utilizzare delle luci a led per catturare e registrare i movimenti della Musica. Ha attaccato i led a degli archi speciali e li ha programmati per cambiare colore e trasmettere un senso del tempo durante l’esecuzione musicale. In ogni singola sua foto scattata si creano dei veri e propri sentieri di luce colorata che sono la visione di ciò che colpisce il nostro apparato uditivo.

7 - La Musica diventa gusto. Per una musicista svizzera, il cui nome non è stato reso noto e che chiameremo convenzionalmente Heidi (che spiritoso che sono), una canzone degli U2 potrebbe avere il retrogusto di una birra irlandese ed una dei Pink Floyd quello del whisky. Heidi ha la capacità di associare a determinati intervalli musicali la percezione di sapori. Un semitono dà la sensazione di un gusto aspro e deciso, un intervallo di quinta le fa percepire il sapore dell’acqua pura. Alcuni ricercatori dell’Università di Zurigo hanno compiuto alcuni test e le hanno dato sostanze di sapori diversi esponendola allo stimolo sonoro ed hanno scoperto che Heidi riusciva ad identificare gli intervalli musicali corretti in un tempo notevolmente più basso rispetto ad altri cinque musicisti non sinestetici. Questa tipologia di sinestesia chiamata "cromoestesia" è stata di grande aiuto per il suo lavoro poiché più i suoni e le pause sono ben definiti più le sensazioni gustative e visive sono intense.

8 - Si può apprendere la sinestesia? E vedere i colori della Musica o sentirne il gusto? Dei ricercatori dell’Università di Amsterdam hanno risposto a queste domande scoprendo che una forma di sinestesia conosciuta come "grafemacolore" può essere appresa poiché nelle aree cerebrali dei soggetti che sono stati coinvolti nel loro esperimento si sono create delle associazioni temporali lettera-colore tipiche dei sinestetici. Non si può ancora stabilire un limite preciso alle capacità che possediamo di intrecciare il nostro precetto sensoriale al fluire dell’eco dei suoni dentro di noi, ma quel che emerge è che ci sono ancora tante sfumature delle modalità di percepire la Musica che rappresentano spazi bui e vuoti che potrebbero, invece, essere colmati d’interesse. D’altronde, l’essere catturati da determinati colori, come fossero loro a scegliere noi, è lo studio di un’altra pratica molto interessante chiamata Aura-Soma.

 

Articolo di Giulia Bianca Leopardi con supervisore di Romeo Lippi (e con alcuni spunti di Daniele Dodi Divakar)