Il Buddhismo
Tutti possono praticare il Buddhismo? E questo è in contrasto con le altre religioni?
Non vi è alcun conflitto di Religioni nè ci deve mai essere alcun conflitto umano tra le Religioni.
Questo, tuttavia, non vuol essere un dibattito religioso sia ben chiaro.
Chiunque di noi arriva o non arriva, incontra, persegue od abbandona una Religione, partendo dall’educazione famigliare che riceve o non riceve, dall’educazione scolastica, dai propri percorsi personali di Vita, dagli incontri con altre persone e realtà e dalle proprie inclinazioni. Ed ognuno può sentire più 'sua' una Religione piuttosto di un’altra, e decidere di avvicinarsi ad Essa, di allontanarsi o di rifiutarla completamente.
In tutti i casi bisogna ricordare che la Religione, sotto il nome di qualunque Dio, Divinità od assenza di Entità, nasce come forma di aiuto verso un Qualcuno che è contemporaneamente in mezzo a noi, come invocazione dell’Uomo al suo bisogno di non essere solo, per darsi una spiegazione del suo essere apparente in Vita.
Spiritualità significa conoscenza di se stessi e di Dio. E proprio in questa comunione nasce il colloquio fra le diverse culture e religioni, attraverso la riscoperta di valori più elevati dell'uomo.
"Solo un'elevata realizzazione interiore può creare armonia nell'uomo e quindi portare pace, prosperità e felicità sia a lui sia alle comunità di cui egli fa parte e al mondo intero".
Le Religioni servono per accomunare gli uomini e sotto questa luce qualunque Religione obbliga al rispetto delle altre.
L’aspetto della lettura che ne diamo dovrebbe sempre basarsi su un tempo ed uno spazio concreti, guardandone i precetti per prenderne spunto e giovamento, al fine di ampliarne i processi di riscrittura in un percorso naturale di cambiamento, per poi tornare al "vero", all’essenza.
Chiunque, quindi, anche non Buddhista, può praticare il Buddhismo, le pratiche tantriche, lo Yoga, nei suoi primi livelli.
Andando oltre, invece, sarà necessario sentire una Vocazione e compiere una scelta.
Immaginiamo una persona che entra in un grosso grattacielo munito di due scale; inizialmente entrerà nell’atrio comune a tutto il grattacielo e lo percorrerà, lo scandaglierà. Successivamente dovrà decidere se, per arrivare in cima, vorrà imboccare la scala A o la scala B. Non potrà farle entrambe. Ma ognuna che decida di percorrere lo porterà in cima.
Ogni scelta non dovrà mai rinnegare l’altra, ma dovrà semmai spiegarla.
Da questo pensiero nasce la credibilità, la nostra fiducia verso gli altri, la nostra capacità di spiegare le ragioni che (ci) portano al cambiamento.
Tramite l'unione di noi con gli altri (Yoga) si possono unire le migliori qualità dell'Oriente e dell'Occidente, per formare un uomo nuovo, completo, capace di domare i propri istinti negativi, per formare un uomo completo sia nell'aspetto interiore che nella vita quotidiana attiva, famigliare e sociale di tutti i giorni.
Non nascondersi, non indossare maschere, essere se stessi nel lento processo di crescita vuol dire essere liberi.
E ricordate "se pratichiamo metodi di fantasia avremo risultati di fantasia; se pratichiamo metodi concreti otterremo risultati concreti".
Articolo con rivisitazione di Daniele Dodi Divakar